Io So
Titolo:
IO SO poesia di Osvaldo Ramous
letta da E. Nacinovich (2:15)
Testo:
Amico, io so che in un futuro
forse assai breve
tutto di me andrà acatafascio,
e di quanto ho scritto e ora scrivo
non si conoscerà nemmeno una virgola.
Eppure
io mi riattacco al gioco tormentoso
con sragionante insistenza.
Edifico nella mia mente
case, bastioni, dighe, mausolei,
architetture bizzarre;
sto ogni giorno tracciando
con le dita vibratili della fantasia
nuove costellazioni,
dialogo con persone
il cui nome non è registrato
in nessun libro d'anagrafe.
Poiché, in fondo, io credo
che le nostre parole, i sogni, gli atti
si scioglieranno nel nulla,
ma che ci sarà infine qualcosa,
forse un vento partito
da un grumo di stelle
annidato tra i vertici dell'inconoscibile,
che di tutti i minuzzoli di pietre
inconsistenti
disgregatisi dalle nostre rovine
rifarà altre combinazioni
assai più complesse di quelle
immaginate da noi,
e che in qualche luogo una parte
di ciò che è stato già nostro
pur sopravviverà.